Copernico e il trattato sulla moneta buona


Niccolò Copernico (1473 - 1543), fu un canonico, astronomo e cosmologo polacco noto per la teoria astronomica detta ”Teoria eliocentrica”, in base alla quale il Sole è immobile al centro dell’universo e la Terra gira nell’arco dell’anno attorno al Sole. Questa teoria rivoluzionò l'astronomia e il relativo pensiero filosofico-scientico.



Quanto ai problemi amministrativi, compose nel 1517 il "De monetae cudendae ratione". Vi tracciava quella che in seguito divenne nota come "Legge di Gresham": la moneta cattiva, con scarso contenuto aureo, scaccia dalla circolazione la moneta buona, con contenuto aureo elevato, provocando l'aumento dei prezzi.

Il denaro che i contadini usavano nelle loro transazioni era una accozzaglia di monete vecchie e nuove, prussiane quanto polacche. I cavalierri teutonici coniavano marchi prussiani in quelle terre dal XIII secolo ma nel 1454 all'inizio della guerra dei 13 anni Re Casimiro estese tale privilegio alle città di Torun, Elbing e Danzica. I cittadini cominciarono subito a sfornare monete prussiane in quantità, chiamandole come erano abituati shilling, skoter, groat e centesimi.

Tuttavia in assenza di qualsiasi standard nazionale o di tassi ufficiali di cambio il valore intrinseco della moneta da un marco era dato dalla quantità di argento che conteneva e cambiava da una zecca all'altra. Perfino la medesima zecca poteva variare da un momento all'altro il rapporto tra argento e rame delle monete che metteva in circolazione. Com'era da aspettarsi i cambiamenti era nel senso di di diminuire quel rapporto per cui i marchi recenti pur avendo teoricamente lo stesso valore, tendevano a pesare di meno e contenere una quantità minore di argento rispetto a quelli vecchi. Copernico dimostrò la differenza per mezzo di una bilancia semplice. Sapeva che i cittadini più furbi o avidi approffittavano della faccenda spendendo le monete nuove e conservando le vecchie, le quali al momento giusto potevano essere vendute ai commercianti di preziosi in base al reale contenuto di argento.

Altri abusi come raschiare via del metallo dal bordo delle monete contribuivano alla perdita di valore del denaro circolante. A volte i centesimi con cui i contadini pagavano gli affitti, pur essendo di una lega in proporzioni corrette, erano talmente consumate e impoverite dai prelievi indebiti da apparire visibilmente assottigliate.

Paragonò la messa in circolazione di monete di qualità inferiore alla semina di grano scadente da parte di un contadino avaro; al pari di quel contadino le autorità non avrebbero racoclto altro che ciò che avevano seminato perchè le loro pratiche danneggiavano il denaro circolante proprio come la ruggine rovvina il raccolto. "Siffatti gravi malanni quindi hanno afflitto la moneta della Prussia e a causa sua l'intero paese. Le sue calamità e il suo declino hanno giovato solo ai commercianti di preziosi nelle cui mani finisce il valore della moneta."

Per rimediare alla situazione prima che sfociasse in un disastro epocale, Copernico raccomandò una fusione delle zecche in modo che venisse designato un solo luogo per il conio della moneta non per la singola città o sotto il suo emblema per per l'intera nazione. Consigliò inoltre di cessare di coniare nel frattempo e soprattutto di porre stretti limiti alla quantità di marchi da fabbricare con una singola oncia di argento fino. Poi appena le nuove monete fossero entrate in circolazione, si sarebbe dovuto proibire l'uso di quelle vecchie obbligando a consegnarle in cambio delle nuove, con una perdita sì ma di poco conto.

"Poichè tale perdita avrà da essere sopportata una sola volta, in modo che possa essere segiuta da molti benefici e da un vantaggio duraturo, e che una singola riforma monetaria in 25 o più anni possa essere sufficiente."

Conscio di questi atti illeciti Copernico passò una parte della sua prima estate ad Allstein redigendo una meditazione personale sullo stato della moneta. Completate queste sue riflessioni il 15 agosto 1517, le fece circolare entro un gruppo ristretto di conoscenti.
Alcune autorità locali che lessero le considerazioni di Copernico sulla monetale giudicarono meritevoli di una discussione in una assemblea regionale e Copernico accettò di tradurle in tedesco a beneficio dei rappresentati di Danzica. Completò la versione riveduta alla fine del 1519 e si aspettava di vedere messi in pratica i suoi suggerimenti sulla standardizzazione della moneta e il miglioramento delle tecniche di conio.

Raggiunse Tiedemann Giese, il suo capace amico e amministratore della diocesi, a Graudenz, con un lieve ritardo a causa dell'allagamento dei ponti sul fiume Bauda che incontrò nel lasciare Frauenburg. Il 18 marzo si presentò con lui all'assemblea dei rappresentanti dove enumerò gli abusi compiuti dai cavalieri.

Il 21 marzo 1522, sempre a Graudenz, consegnò il trattato sulla coniazione in cui denunciava le pratiche truffaldine che avevano fatto precipitare il valore del denaro ed . Sostenne che il peggior sbaglio, assolutamente imperdonabile era commesso dalle autorità che coniavano monete di minor valore intrinseco benchè di uguale valore nominale, permettendo al contempo che le vecchie restassero in circolazione:
"l'ultima coniazione ha sempre valore inferiore alla coniazione precedente e ha costantemente depresso il valore di mercato della precedenti, espellendole."

I suoi suggerimenti suonavano ancora più rilevanti ora che il Re Sigismondo desiderava unificare le disparate valute del suo Regno. Al fine di riconciliare le monete della Corona polacca e i sistemi monetari prussiani era necessario introdurre un tasso di cambio fisso che permetesse di convertirli. Copernico aggiunse subito un'appendice al suo trattato mentre presenziava ancora all'incontro del marzo del 1522, abbozzando un piano completo di convertibilità delle monete. Tuttavia la riunione si sciolse senza cambiamenti nello status quo, sia riguardo al denaro circolante, sia ai cavalieri teutonici ancora accampati in Varmia.

Il gran maestro aveva condonato la coniazione di moneta prussiana di qualità inferiore dal momento della sua elezione nel 1511. Ciò nonostante gli alti costi del conflitto lo avevano spinto sull'orlo della bancarotta ma Hohenzollern si recò in Germania nel 1522 per essere presente alla Dieta di Norimberga, dove contava di farsi nuovi alleati e collezionare motivi sufficienti per rompere la pace con la Polonia.*

 

Dissertazione sul conio della moneta, nella versione riveduta del 1522

La moneta è oro o argento pressati con i cui prezzi di ciò che è comprato e venduto sono espressi secondo le regole di ogni Stato o di coloro che lo governano. E' dunque una misura del valore.

Una misura però deve sempre preservare uno standard fisso e costante. Altrimenti l'ordine pubblico è necessariamente turbato con i compratori e venditori truffati in svariati modi, come accadrebbbe se il piede il moggio o l'oncia non conservassero una grandezza invaribile.

L'opera finale che comprendeva e riassumeva tutti gli scritti precedenti fu il "De monetae cudendae ratione" della quale nacque poi alcuni decenni dopo la "Legge di Gresham", la quale afferma che la moneta logorata, con scarso contenuto di metallo prezioso, scaccia dalla circolazione la moneta nuova, quella intatta, e ciò provoca l'aumento dei prezzi.

Copernico getta così le basi di alcuni studi sulla teoria monetaria e sull'equazione dello scambio. Basata su una comprensione meccanicistica della teoria quantitativa della moneta, l'equazione pretende di mostrare la relazione tra l'offerta (quantità) di moneta e i prezzi dei beni, sulla base delle leggi della domanda e dell'offerta.

La teoria quantitativa della moneta è stata una pietra miliare nello sviluppo della teoria economico e fu elaborata successivamente da Bernardo Davanzati, David Hume e David Ricardo.

 

* Dava Sobel - Il segreto di Copernico