Marengo: la battaglia e la moneta d'oro


Il 14 giugno 1800 a Marengo, vicino ad Alessandria, Napoleone sconfisse gli austriaci
in una battaglia decisiva per la supremazia in Nord Italia. La Francia occupò
Piemonte, Lombardia e Liguria.


Consapevole del valore propagandistico della vittoria, Bonaparte fece riscrivere quattro volte il rapporto ufficiale della battaglia, affinchè la sua abilità strategica assurgesse ad una dimensione epica.

Invece Napoleone non si aspettava di combattere quel giorno e in quel luogo, capì tardi che si trattava di uno scontro serio e rimase a lungo lontano dal campo di battaglia, l'esercito francese fu ad un passo da un umiliante sconfitta, e solo il caso e lo spirito di iniziativa di alcuni generali come Desaix e Kellermann consentirono di rovesciare la situazione e di strappare agli austriaci, dopo un intera giornata di combattimenti, la vittoria di cui erano ormai sicuri.

Napoleone immediatamente capì che quella vittoria di stretta misura, decisamente inaspettata, avrebbe potuto avere conseguenze decisive sul suo futuro politico, una chiave per consolidare il suo potere in Francia e aprire la strada alle sue ambizioni europee.


Il Generale Desaix.


Marengo: in secondo piano il Generale Desaix ferito a morte alla testa del 9°leggero.
In primo piano il primo Console Bonaparte. Lejune, museo di Versailles.

Marengo è una delle battaglie più note dell'era napoleonica, dopo Austerlitz e Waterloo,
conosciuta anche al di fuori dell'ambito della storia militare.

Una moneta da 20 franchi d'oro fu ordinata per celebrare la vittoria.

Abili nella propaganda, Napoleone e i suoi consiglieri ordinarono l’anno dopo una moneta da 20 franchi d'oro alla Zecca di Torino per celebrare la vittoria; l’autorità emittente era la neonata Repubblica Subalpina ma il testo e la lingua francese usata esprimono tutta la sudditanza
della neonata nazione; d’altronde erano sotto il controllo del comando militare francese!

Battuta a Torino nel 1801, in 15.800 esemplari, presenta al diritto la testa di Minerva
elmata con la leggenda L'ITALIE DELIVREE A MARENGO
mentre al rovescio c'è il motto LIBERTE - EGALITE - ERIDANIA

Il primo Marengo

Una moneta che doveva dare il suo nome a tutte le monete auree
posteriori da 20 franchi e da 20 lire italiane.

Fu la prima moneta ad adottare una suddivisione a sistema decimale,
elemento che caratterizza le monete moderne. Opera di Amedeo Lavy, capo incisore
della zecca di Torino, ha un peso di 6,45 grammi e il titolo del metallo oro 900/1000.

Nel 1801 a Torino, La Repubblica Subalpina coniò una moneta d’oro da 20 franchi, del peso
di 6,45 grammi, con la dicitura in francese che significava “L’Italia liberata a Marengo”,
a commemorazione della battaglia di pochi mesi prima in cui Napoleone sconfisse le forze austriache proprio nella cittadina di Marengo. Fu il primo pezzo delle monete d’oro
denominate poi Marenghi, poi fatte coniare anche in Francia, nord Italia, Olanda e in
alcune parti della Germania.Questa moneta fu coniata nel 1802 in altri 8400 esemplari circa.

Ancora più francesizzante era la moneta in argento, con valore in franchi e retro che anticipa le future monete argentee francesi; al dritto la scritta GAULE SUBALPINE e al retro *LIBERTÉ
EGALITÉ ERIDANIA* 5.FRANCS L’AN 9•. Qui però non compare la parola Marengo!



“L’Italia liberata a Marengo” esprimeva l’ideologia repubblicana francese di liberare
altri nazioni da monarchie e oppressori, però nel settembre 1802 la Francia abbandonò
la finzione e incorporò il Piemonte tra le sue province.

Il primo marengo francese è del 1802, valore 20 franchi e legenda "L'italie deliverè a Marenco".

Il marengo di Napoleone Imperatore d'Italia del 1809, valore 20 franchi è battuto a Milano,
in seguito anche a Bologna e Venezia.

Esiste anche il doppio marengo, valore 40 lire, sempre della serie Napoleone Imperatore d'Italia.

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Il primo marengo "italiano" è del Regno di Sardegna, coniato a Torino nel 1816, inciso sempre da Lavy, come anche quello di Carlo Felice nel 1821.

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Marengo di Vittorio Emanuele I - dal 1816 al 1818

Quindi nonostante il fervore iconografico per la Francia, Amedeo Lavy rimase capo incisore
sino al 1831, al servizio dei regnanti restaurati al trono dopo il Congresso di Vienna.

Il marengo con l'aquila sabauda fu il primo in cui il re volle cambiare il classico disegno di
valore e stemma della casata/ retro il ritratto del re, con l'effige dell'aquila dalle ali spiegate
e lo stemma sul petto, simbolo della nuova monetazione da lui voluta

 

Su un piccolo particolare militare ci permettiamo di correggere l'illustre Mario Traina, il quale
nel suo articolo su Cronaca Filatelica 51 del marzo 1981, citò Marengo come vittoria francese
sugli Austro-russi:"Ma il 14 giugno 1800 Napoleone piombò in Italia, sconfisse gli austro-russi,
e rimise in piedi le Repubbliche Cisalpina e Subalpina."

Invece la spedizione dell'esercito russo, comandata da Suruvov, non era più presente da
molti mesi in Italia, in quanto, dopo la presa di Torino del 1799, salì in Svizzera e lì fu
sconfitta dal Maresciallo XX e a giugno del 1800 i sui resti erano di rientro in Russia.

Non vi erano quindi soldati russi presenti a Marengo.

 


"Tipi di monete denominate Marenghi "

Il Marengo ( 20 Franchi, 20 Lire, 20 Corone) a seconda della nazione.
Sono monete titolo 900 °/°° di grammi 6,45, e sono state coniate da quasi tutti
i paesi europei dopo il 1800.
Questi titoli e peso furono quelli adottati dalla Unione Monetaria Latina.

AUSTRIA - UNGHERIA
Francesco Giuseppe - 20 corone o 8 fiorini - dal 1892
Francesco Giuseppe - 20 corone - dal 1870/1892

BELGIO
Leopoldo I - 20 franchi - 1865
Leopoldo II - 20 franchi - 1866/1882
Alberto I - 20 franchi - 1914

BULGARIA
Ferdinando I - 20 leva - 1912

FRANCIA
Napoleone I - 20 franchi - 1799/1814
Luigi XVIII - 20 franchi - 1814/1824
Carlo X - 20 franchi - 1824/1830
Luigi Filippo - 20 franchi - 1830/1848
II repubblica - 20 franchi - 1848/1849
II repubblica - 20 franchi - 1849/1851
Napoleone III - 20 franchi - 1852/1870
III repubblica - 20 franchi - 1871/1898
III repubblica - 20 franchi D -1899/1914


GRECIA
Giorgio I - 20 dracme - 1884

REGNO DI SARDEGNA - ITALIA
Carlo Felice - 20 lire RARA - 1821/1831
Carlo Alberto - 20 lire - 1831/1849
Vittorio Emanuele II - 20 lire Regno di Sardegna N.C. - 1850/1861
Vittorio Emanuele II - 20 lire Regno d'Italia N.C. - 1861/1878
Umberto I - 20 lire - 1879/1897


LUSSEMBURGO
Principessa Carlotta - 20 franchi RARA - 1953/1963
Principe Jean - 20 franchi RARA - 1964


ROMANIA
Michele I - 20 lei N.C. - 1944

SVIZZERA

Testa Conf. I tipo - 20 franchi N.C. - 1883/1896
Testa Conf. II tipo - 20 franchi - 1897/1949

Il presente elenco non e' completo, sono stati descritti solo i marenghi reperibili
sul mercato senza eccessiva difficoltà.

Marengo italiano del 1923 fu il primo a non essere messo in circolazione, dato che era acquistato subito a 4 volte il valore facciale.

50 e 100 lire 1931 le ultime monete d'oro destinate alla circolazione, principalmente per gli scambi con l'estero che le preferivano alle nostra banconote; si trovavano ancora negli anni 60 in rotolini, per quello rimaste in splendido stato di conservazione.

Le 1000 lire in carta moneta del 1920/21 splendida banconota dal valore di 50 marenghi vale 2000 euro.

 

* Roberto Martucci - L'incisore di monete